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È uno degli strumenti misteriosi della politica.

Viene fuori un uomo o una donna che travolge con il suo “fascino misterioso” (sic) ed inspiegabile (sic, sic) milioni di persone.

E con quel FASCINO li ACCECA tutti.

Fà disastri che i meno affascinati vedono perfettamente e si mettono le mani tra i capelli mentre quelli ,da quel leader “fascinati”, lo adorano in rumoroso silenzio.

E talora continuano ad “adorarlo” perfino dopo morto.

In ciò amorevolmente suggestionati da coloro che nella prosecuzione di quella adorazione hanno ben concreti e non rivelabili interessi.

La fascinazione delle masse in politica ha una ben precisa ragione psichica.

E talora perfino psichiatrica.

Dipende dalla diffusissima condizione dissociativa delle coscienze le quali hanno un terribile bisogno di proiettare inconsciamente su qualche “pezzo grosso” il loro Sé che la loro stessa coscienza in loro stessi sta, in quel preciso istante, MASSACRANDO.

E se il leader è una donna allora sarà la COSCIENZA DEL SE’ ad essere inconsciamente proiettata su di essa.

La politica delle masse vive su quelle e di quelle fascinazioni inconsce e su quelle altrettanto inconsce proiezioni.

Nei regimi totalitari sono fenomeni di massa ENORMI e talora terrificanti mentre nelle democrazie nel linguaggio popolare dei più avvertiti si sostiene che costoro votano “con il buco del culo  o con la “pancia”.

Anzichè con la loro testa ed il ragionamento che dovrebbe accompagnare i loro reali interessi umani.

Personaggi pubblici, quelli, di solito di uno squallore assoluto, che in una certa misura debbono il loro "fascino" proprio grazie anche alla identificazione con le quali le masse, da loro "fascinate", riconoscono in quei personaggi  il loro stesso identico squallore.

Squallore nel senso proprio di POVERTÀ assoluta di sè.

                           .                                              (scritto il 17/6/24)

 

 

 

 

 

 


 

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