L’individuo , quale che sia la sua situazione psichica, ha in sé sempre e comunque la sua totalità.
Ove del tutto inconscio e dissociato da sé nel suo inconscio vive una potente pulsione che lo sospinge in molti modi possibili verso la presa di coscienza.
Quando diventa cosciente di sé nel suo inconscio si struttura compensativamente una potente pulsione che tenta invece di trascinarlo verso l’incoscienza.
Le due forze opposte sono tra di loro in costante equilibrio ed ogni acquisizione della coscienza di un qualche contenuto inconscio da una parte amplia l’area della coscienza di sé, l’area strappata all’incoscienza, e dall’altra parte rafforza la pulsione inconscia verso l’incoscienza.
Le due forze si potrebbero ben definire l’una come l’archetipo della coscienza di sé e l’altra come l’archetipo della incoscienza.
Forse in filosofia sono ciò che vengono definite come le forza del bene e le forze del male.
Secondo me quei due archetipi sono ben rappresentati dal simbolo dello Ying e dello Yang (il chiaro contiene in sè lo scuro e viceversa lo scuro contiene in sé il chiaro)