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In virologia, dicono gli esperti, che chi ha nel sangue una carica virale molto alta può facilmente infettare con il suo virus anche altri.
Ed il paradosso è che egli può essere, per diversi motivi, immune rispetto alla patologia trasmessa da quel virus.
Anche questo, a noi incolti, ha insegnato la recente pandemia virale.
E molti che dal Covid19 (e dalle sue infinite varanti) sono stati infettati sono anche morti.
Circa sette milioni nel mondo secondo l’OMS.
Nel caso delle pandemie psichiche i veicoli che trasmettono l’infezione che provoca una patologia mentale chiamata “dissociazione psichica” sono i linguaggi umani ed il modo incosciente ed inconsapevole con il quale essi vengono usati (stavo per dire inflitti).
E tanto più quelle coscienze sono dissociate da sé (per essere più chiari:Tanto più le informazioni che le hanno strutturate sono distanti dalle informazioni/significati genetici che definiscono il Sé di ogni individuo) tanto più quelle coscienze dissociate sono INFETTIVE.
Esattamente come con per le infezioni virali.
Ma qui i virus non c’entrano nulla.
Gli untori, nota categoria manzoniana, sono, principalmente purtroppo, gli incolpevoli ed inconsapevoli genitori i cui inconsci sovraccarichi di rimosso e di contenuti mai integrati riversano, senza che nessuno possa farci nulla, il loro sovraccarico di informazioni malate e di energia negli inconsci vuoti, ma ancora per poco, dei loro stessi figli appena dopo la loro nascita.
E ciò grazie ad un meccanismo di funzionamento spontaneo del cervello (fin qui poco noto) chiamato “transfert”.
Che con ogni evidenza significa “trasferimento”.
La condizione dissociativa dei genitori, ancorchè ben compensata ed apparentemente non rilevabile, comunica nel corso di tutta l’infanzia e della adolescenza (nel corso di tuto l’imprinting infantile) , inconsapevolmente, incolpevolmente e coattivamente schifezze, per quanto amorevoli, alle coscienze indifese dei loro figli.
Insegnando a quelle coscienze e diventare esse stesse dissociate da sé.
Dissociate da sé esattamente come le coscienze dei genitori.
E questa cosa terribile, questa infezione psichica, dura e si propaga una generazione dopo l’altra da una infinità di millenni.
Tanto che interpretando perfino i miti biblici e non solo se ne ricava contezza.
Come sia stato possibile che l’evoluzione spontanea della psiche umana abbia subito questa involuzione non è dato sapere.
La specie umana oggi di tale involuzione psichica, che tende a peggiorare, un decennio dopo l’altro, una generazione dopo l’altra, sta “godendo” i frutti malefici.
Oltre ai genitori dissociati da sé i quali infettano inconsapevolmente i loro figli, nella vita sociale di ogni giorno una quantità di individui, le cui coscienze sono particolarmente dissociate da sé, inconsapevolmente, utilizzando i linguaggi come delle clave perpetuano ed aggravano nelle coscienze di coloro, le cui coscienze sono prive di difese rispetto alle informazioni di realtà, quella condizione patologica.
Gli stupratori per esempio usano la loro sessualità malata (è un linguaggio anche quello) contro le donne indifese anche per questo scopo.
I violenti che usano con brutalità la loro forza fisica contro i più deboli (per esempio i genitori che picchiano i figli) rientrano in questa categoria.
Tutti coloro che usano i linguaggi verbali per offendere e ferire rientrano in questa categoria.
Rientrano nella categoria degli untori inconsapevoli (ed in taluni casi perfettamente consapevoli) tutti coloro che utilizzano i linguaggi per ferire ed offendere i sentimenti, la dignità, l’umanità, ecc. degli altri esseri umani e dei viventi in generale.
Sono costoro gli inconsapevoli sacerdoti malati delle patologie mentali diffuse.
Coloro che quelle patologie, infettate ed insorte fin da dopo la nascita, continuano a perpetuare nel tempo, oltre che quando si riproducono fisicamente, anche quando le perpetuano nel tempo con i loro linguaggi violenti.
I linguaggi c.d. “politicamente non corretti” sono solo un pallidissimo esempio di quei linguaggi violenti e dissocianti.
(scritto il 25/8/23)