"Fabula significa tarantola ballarina" ovvero sull'uso delle metafore.

Gelindo è un ottimo amministratore del condominio. Organizzato, onesto, preciso. Non c’è proprio nulla da dire sul suo lavoro.

Ma ha un tratto di caratterialità.

Quando viene criticato da una donna si sente attaccato e reagisce con fare molto aggressivo, sproporzionato, violento (seppure solo nella gestualità e nella espressione verbale).

Tanto da provocare reazioni di rottura nella persona così inconsultamente aggredita.

Come farglielo capire per cercare di attenuare questa condizione psichica ?

E’ d’uopo in questo caso l’uso della metafora.

La metafora è un modo di dire una cosa non esprimendola direttamente ma rappresentandola in un giro di parole che la nasconde ed insieme la significa (come dice Eraclito:”La Sibilla non dice ma significa” ,evidentemente anche la Sibilla usava le metafore).

La metafora se ben pensata evita l’irrigidimento delle resistenze al messaggio sgradito in essa contenuta e consente quindi allo stesso di giungere a destinazione e ivi produrre il suo effetto mutageno.

Sia chiaro la metafora è un farmaco quasi palliativo. Nel senso che ottiene, se ben centrata, un effetto mutageno superficiale.

Ben altra cosa è l’interpretazione intuitiva di un simbolo onirico il cui effetto mutageno è invece ben diverso.

Come fare per far capire a Gelindo che il suo comportamento è eccessivo e andrebbe controllato dall’ego ?

In amicizia gli racconto un episodio da me vissuto anni fa.

“Percorrevo in auto la strada principale di un paesino di mare cercando un posto per parcheggiare in una strada dove trovare un parcheggio è difficilissimo.

Si libera all’improvviso un posto ed io metto la freccia per entrarvi.

Arriva dall’altra parte un SUV guidato da una signora la quale  rapidissima si infila al posto mio.

Mi incazzo , comincio a strombazzare ed a urlare .Finchè la donna mette la marcia indietro e lascia il posto.

Parcheggio e dal Suv scende un uomo anziano , immagino il padre della donna, che con fare pacato mi fa osservare che le donne non si trattano così.

La rabbia intanto è sbollita e davanti alla pacatezza dell’uomo convengo con lui che il mio comportamento era eccessivo ed inappropriato. Gli chiedo scusa e gli dico che darò le mie scuse anche alla signora.

Cosa che faccio incontrandola davanti al parchimetro.

La donna è così avvelenata che nemmeno mi guarda ma io quelle scuse comunque gliele dovevo.”

Fine dell’episodio e della metafora.

Capirà Gelindo ? Il messaggio andrà a buon fine ? Porgerà le sue scuse alla donna che ha così violentemente aggredito verbalmente ?

Si vedrà.

 

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