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Un partito che dovrebbe fare del mutamento dello status quo la sua ragione di esistere, per anni resta immobile come un semaforo inchiodato sul rosso.
E sopravvive auto alimentando i bisogni di carriera e di comode prebende dei suoi dirigenti ad ogni livello.
Un giorno arriva inaspettata una novità, a lungo auspicata ed infine resasi indispensabile a causa di quel prolungato immobilismo.
Ed inizia il bombardamento più o meno occulto e sotterraneo contro di essa.
Quel partito, un sistema strutturato anche quello, chiuso nel suo egoismo autoreferenziale non capisce e non può capire che quella novità, ove ben sostenuta ed aiutata , non serve per salvare il partito (e la comoda inerzia dei suoi dirigenti) ma serve per aiutarlo a salvare la democrazia, da molte parti minacciata, in questo Paese.
(scritto il 29/8/23)