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Si tratta di una grande piazza, in una stazione termale del Veneto, progettata nel secolo scorso da un architetto massone il cui nome è riportato in una lapide che elenca i nomi dei progettisti e dei costruttori.
Ma quì ci interessa la struttura complessiva della piazza che della psiche umana dà una rappresentazione simbolica.
La piazza è circondata su tre lati da un grande porticato coperto che lascia il quarto lato scoperto.
Rappresenta cioè la psiche aperta verso la realtà sensibile.
All'interno della piazza, eccentrica rispetto alla sua struttura e confinati nel suo angolo sinistro, una aiuola quadrata ricca di cespugli affiancata ad un portico scoperto, esso pure quadrato, sostenuto da quattro colonne quadrate.
L'aiuola rappresenta l'inconscio emarginato e il portico scoperto la coscienza del Sè, anch'essa emarginata, messa all'angolo.
Tale struttura scoperta ed aperta sui quattro lati evoca il concetto di vuoto con il quale il Buddismo rappresenta la coscienza del Sè.
Le quattro colonne quadrate del piccolo portico scoperto hanno alcuni richiami alla architettura classica tra i quali sette "gocce"* lapidee per ciascuna faccia delle colonne.
Nella architettura le "gocce" lapidee hanno da sempre una mera funzione estetica e rappresentativa.
Esse rappresentano nella loro forma lapidea, fin dal momento in cui si è passati dalle strutture lignee alle strutture lapidee, i cavicchi che ancoravano i puntoni del tetto alla cornice.*
In ciascuna faccia delle quattro colonne sono posti in verticale sette di tali rappresentazioni.
Esse riferiscono degli "ancoraggi multipli"** con i quali la coscienza del Sè è saldamente collegata e fissata al Sè genetico dell'individuo.
Nell’angolo opposto ai due quadrati suddetti una scacchiera simbolo della funzione razionale.
La piazza ed il grande porticato coperto che la circonda hanno sul loro retro due stretti corridoi che la collegano con ciò che c’è nella parte posteriore della struttura.
I quali corridoi anche loro significano.
E rappresentano i due accessi principali grazie ai quali le informazioni ed i significati del Sè genetico possono raggiungere la coscienza del Sè.
Sulla parte anteriore della piazza, tra i due lati del portico coperto aperto verso la strada, due quadrati, simmetricamente disposti, rappresentano due labirinti di pietra i quali affiorano dal prato erboso in ciascun dei due quadrati.
Essi rappresentano rispettivamente le labirintiche coscienze neuronali cognitiva e percettiva.
Al centro della grande piazza una meridiana, segna il tempo solare, simbolo essa della centralità dell'ego.
(*) Appare molto significativo che nella architettura, fin dalla Grecia antica, questo motivo architettonico, meramente estetico e senza alcuna funzione strutturale, si sia mantenuto nel tempo fino alle più moderne strutture.
Quasi a volere perpetuare nel tempo e nella loro rappresentazione il ricordo della loro originaria funzione psichica di "solido ancoraggio".
(**) La moltitudine di significati (e di connessioni libidiche) che lega e collega la coscienza del Sè al Sè ed al codice genetico individuale.
(scritto il 30/8/23)