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Non ho la più pallida idea se ciò sia generalizzabile.
Anche se di ciò, in base a molte osservazioni, ho il forte sospetto.
Però è necessario porre in rapporto queste considerazioni con quanto scritto in “L'inesausta capacità di autoriprodursi della Natura”.
Parrebbe che ciò che la coscienza infantile apprende, sulla base delle informazioni variamente distorte ad essa inflitte nel corso dell’imprinting infantile, subito da quella coscienza nei lunghi anni della infanzia e della adolescenza, abbia in sostanza lo scopo coatto di continuamente infliggere al Sé dell’individuo sofferenza e dolore.
Ma ciò non è fine a sé stesso.
Lo scopo primario e principale di tale continuo tormento, che viene coattivamente e continuamente inflitto a quel Sé per tutta la vita, sarebbe impedire, per contrasto, l’afflusso fisiologico della libido a quella coscienza al solo scopo di impedire che essa (e l’ego) percepiscano il piacere sessuale ed in particolare quello improvviso e scatenante dell’orgasmo.
Il che significa una ostilità ed un odio feroce autodistruttivo dei complessi di castrazione contro la riproduzione individuale e di specie e quindi contro la vita stessa.
Questa cosa, nei suoi riflessi generali, non va per nulla sottovalutata.
(scritto il 4/9/23)