Se un bambino piccolo, diciamo sui due o tre anni, manifesta un comportamento disturbante normalmente i genitori ed in genere l’ambiente parentale infantile cercano in qualche modo di correggere  quel comportamento.

Attraverso quella che si chiama “insegnare l’educazione”.

Se però il bambino non si corregge, non accoglie l’insegnamento impartitogli e prosegue invece in quei comportamenti occorre cominciare a pensare che nel bambino si sono già strutturati tratti di caratterialità e che quei comportamenti sono il frutto non di un capriccio infantile ma di una vera e propria coazione a ripetere.

Cioè il bambino sta con quei comportamenti svelando e comunicando al suo ambiente parentale un proprio disagio mentale.

Se si osservano quei comportamenti con occhio adeguato si può anche scoprire che essi sono portatori di senso ed in modi diversi comunicano con una certa precisione le natura di quel disagio.

Il bambino ha in pratica quasi solo il linguaggio comportamentale e del corpo per comunicare il proprio disagio mentale e in quei comportamenti egli insistentemente lo dichiara.

Si tratta di solito di comportamenti piuttosto irritanti ai quali l’ambiente reagisce di solito impulsivamente con comportamenti repressivi.

Si tratta di comportamenti di tipo castratori che equivalgono al classico “cercare di nascondere la polvere sotto il tappeto”.

Poiché il comportamento del bambino svela sì del proprio disagio mentale ma riflette anche le distorsioni psichiche più o meno severe dei membri dell’ambiente parentale il comportamento reattivo castratorio è nei fatti una tentativo di rimozione del problema.

Ma quei problemi del bambino quando vengono rimossi nel bambino stesso si cronicizzano e si aggravano.

Ma com’è possibile che in un periodo della esistenza nel corso della quale il livello della comunicazione tra ambiente parentale e bambino è ancora piuttosto rudimentale già quell’ambiente genitoriale riesca ad infliggere ed a tracciare nella psiche del bambino le tracce strutturanti del proprio malessere ?.

A parte il caso di comportamenti dei genitori particolarmente violenti e disumani ai qual far risalire parte delle cause delle devianze parrebbe ovvio pensare che oltre alla comunicazione sensibile l’ambiente parentale comunichi le proprie devianze psichiche ed il proprio disagio mentale alla psiche e soprattutto all’inconscio del bambino attraverso le forme della comunicazione subliminale.

 

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