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10/11/10
Questi tre personaggi , tratti da testi letterari molto diversi tra di loro, hanno in comune il rapporto dell’uomo con un grande mammifero marino , la balena.
La leggenda, o se preferite il mito, o se preferite ancora la fantasia racconta che i primi due furono ingoiati dalla balena e vissero per un certo tempo dentro la sua grande pancia.
Poi un giorno riuscirono ad evadere, mutati, da quella prigione vivente .
Il personaggio di Acab invece racconta di un odio feroce e distruttivo nei confronti della grande balena.
Un odio implacabile che lo condurrà alla distruzione per mano apparentemente dell’oggetto del suo irriducibile odio.
La balena in questi miti o opere di fantasia che siano rappresenta ovviamente l’inconscio.
Nei primi due personaggi la storia fantastica racconta di cosa comporti essere imprigionati nella prigione mentale che essere preda dell’inconscio implica. Cioè cosa comporti essere preda della propria incoscienza.
Parla delle limitazioni che l’essere imprigionato in una prigione angusta , ancorchè facente parte del mondo del vivente, implica in coloro che ne sono vittime
Nel caso del capitano Acab occorre fare una preliminare riflessione.
Acab è privo di una gamba cioè è un individuo solo razionale privo cioè di capacità intuitiva .
Egli perciò non è in condizione di com-prendere (prendere in sé) i contenuti dell’inconscio che perciò egli così ferocemente odia.
E la caccia spietata che quell’odio muove alla fine si ritorcerà contro la sua stessa vita.
L’odio verso l’inconscio è una malapianta che ha molti rami malati il più importante dei quali è l’odio inconscio verso sé stessi.
Poi c’è il ramo putrido dell’odio verso il diverso e poco importa se definiamo il diverso come omosessuale, straniero o di diversa religione o etnia.
L’odio verso la “terribile” balena bianca porta con sé sempre l’inconscio desiderio di autodistruzione , il bisogno di autoanniettarsi.
Se Acab fosse stato avvertito di ciò ed egli fosse riuscito a spegnere l’odio accecante che gli annebbiava la mente e che insieme lentamente lo distruggeva non avrebbe portato alla rovina sé stesso e tutto il suo equipaggio.
Ma allora il romanzo Moby Dick sarebbe stato un’altra cosa.