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4/6/11

Nel 1926 , in un’epoca molto puritana per i paesi del Sud e non solo, Luigi Pirandello scrive la commedia “Il berretto a sonagli”.

 La trama della commedia , in breve, racconta: Il Cav. Fiorica intesse una tresca con la moglie del suo segretario , il consenziente (ma che non si sappia in giro !) Cianca .La tresca scatena la gelosia della moglie del Fiorica , Beatrice , la quale su suggerimento di una pettegola del luogo, mette in atto un piano per denunciare pubblicamente la tresca ed, apparentemente, liberarsi, grazie allo scandalo, del marito.

In questo piano ella coinvolge il Cianca allontanandolo dal paese per rendere possibile il cogliere in flagranza il marito con la sua amante, Nina .

Una storia di corna di provincia in apparenza.

Ma nella commedia molto si parla di una collana a pendagli.

Questa collana a pendagli rappresenta nella commedia un oggetto simbolico, un simbolo che ha un significato che ove svelato renderebbe manifesto uno scopo, che la commedia non svela, ma che è lo scopo segreto ed inconfessato di Beatrice.

Il marito di Beatrice a quanto pare donerà o ha già donato alla sua amante una vistosa collana a pendagli.

Beatrice non possiede una collana siffatta e incarica il Ciampa di recarsi a Palermo (allo scopo di allontanarlo dal paese) per disimpegnare dei suoi gioielli al Monte dei Pegni e per comprarle dal gioielliere di famiglia una vistosa collana a pendagli.

Ancora una collana a pendagli, quindi !. Ma cosa rappresenta nella economia della commedia siffatta collana ?

Ricapitoliamo: Questo oggetto simbolico viene donato dal marito alla sua amante mentre di esso è priva la moglie del fedifrago.

Quest’ultima vuole la sua collana a pendagli con l’inconsapevole ausilio del Cianca, marito di Nina in quanto suo marito anziché donarla ad essa la dona all’amante.

Beatrice la desidera e vuole simbolicamente e fragorosamente sottrarla all’amante del marito per possederla lei.

Ci si chiede ancora: Ma cosa rappresenta nella commedia questa collana a pendagli?

La collana a pendagli (e l’insistere su questi “pendagli” è piuttosto significativo) rappresenta nella commedia il sesso del marito di Beatrice.

Egli lo dona all’amante ma non alla moglie mentre invece quest’ultima lo desidera per sè.

Ed è a questo scopo ultimo che essa organizza lo scandalo .

E’ per questo fine (per riconquistare cioè il marito) che essa “fa cose da pazzi”.

In sostanza con un linguaggio simbolico molto articolato e complesso è come se Beatrice ordinasse al Cianca (il becco consenziente) : Costringi tua moglie a smetterla di insidiare mio marito in modo che egli possa ritornare da me.

 

 

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