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18/12/11
In un angolo remoto della città in una grande oasi di verde vengono coltivate ogni genere di piante ed alberi.
Vengono coltivate piante aromatiche, alberi secolari, piante esotiche. Ci sono delle serre per le orchidee e per le piante carnivore.
Piccole pianticelle queste che si nutrono di minuscoli insetti.
Percorrerlo in primavera significa attraversare un mare di colori e di intensi profumi.
Un tempo si chiamava “Giardino dei semplici” ora invece si chiama Orto Botanico ed un gruppo di ricercatori cura ogni singola pianta ed albero.
Nella parte centrale , più antica, dell’Orto ci sono alcune vasche di ninfee.
Una in particolare colpisce per la dimensione della foglia galleggiante la quale occupa quasi l’intero spazio della vasca.
Ad un ricercatore un giorno venne una idea.
Disse:Sarebbe bello fare una foto con un bambino appoggiato sulla grande foglia , giusto per dimostrare la sua capacità di sostentamento .
Sembrava una bella idea e tutti istintivamente guardarono Gervasio la cui moglie aveva da un paio di mesi partorito un bel maschietto, Matteo.
Sembrò una bella idea anche a Gervasio che si riservò di parlarne con la moglie.
La sera infatti disse alla moglie , la quale stava cullando teneramente il figlioletto tra le braccia, che all’Istituto volevano fare un esperimento ed avevano pensato al piccolo Matteo.
L’atmosfera di incupì di colpo ed il livello di allarme della madre balzò in alto di parecchi punti.
Un esperimento, con il mo bambino ???!!!, disse stringendo gli occhi con sospetto.
Gervasio era di suo un burlone e pensò di buttarla a ridere tanto per sdrammatizzare.
Ma si lo sai che da noi coltiviamo anche le piante carnivore! .
Il livello di allarme salì al massimo livello dell’isteria.
Un esperimento, con il mio bambino???!!,Le piante carnivore, strillò la donna, ma che droghe coltivate nel vostro orto !, che erbe vi fumate! Ma siete tutti impazziti !!!
Strinse ancora di più a sè il bambino, che già boccheggiava, e si rifugiò piangendo in camera da letto chiudendo la porta a doppia mandata.
Quella notte Gervasio dormì sul divano dandosi dello stupido per il proprio comportamento.
Dopotutto anche la moglie era una ricercatrice universitaria e bastava spigargli l’assoluta innocuità e sicurezza dell’esperimento.
L’indomani mattina spiegò con calma alla moglie di che si trattava.
Disse che avevano già testato la resistenza della grande foglia con un sacchetto di sabbia dello stesso peso del bambino.
Disse che durante la prova un ricercatore e lui stesso sarebbero entrati nella vasca e in caso di un qualsiasi problema avrebbero impedito che al bambino si bagnasse perfino un dito dei suoi piedini.
La donna infine, seppur malvolentieri, si convinse ed ora vicino alla vasca della ninfea una grande foto di Matteo , sorridente e comodamente disteso al centro della grande foglia della ninfea, campeggia per la stupita curiosità dei visitatori del grande giardino.