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1/6/13
La ragazza, alta, simpatica , sempre sorridente ogni tanto scriveva, scribacchiava diceva lei modesta, qualche piccola poesia, qualche breve racconto.
Qualche sera si vedeva con un gruppetto di amici ed amiche che come lei avevano il “vizio della penna”.
E si leggevano vicendevolmente le loro piccole cose creative.
Una sera come al solito Ilaria lesse un suo piccolo racconto e ne nacque subito una discussione.
Uno sosteneva che non significava nulla ed un’altra Giannina, arrivata nel gruppo da poco, sosteneva invece che quel racconto aveva un significato e che come tutte le cose nate dalla ispirazione spontanea e non dalla elucubrazione mentale, raccontava, rappresentava qualcosa dell’intimo della ragazza.
Qualcosa della quale lei stessa non era cosciente.
Ilaria si schermì vivacemente negando risolutamente che quel raccontino si potesse riferire a lei seppure lontanamente.
L’altra insistette sostenendo che qualunque cosa scriviamo, comunque in qualche modo più o meno misterioso, ci rappresenta nell’intimo.
Ilaria ancora negò con forza.
L’altra aggiunse dicendo che qualsiasi cosa facciamo o qualsiasi cosa non facciamo comunque e continuamente in qualche modo ci rappresenta cose di noi che noi stessi non conosciamo e delle quali non siamo coscienti.
A questo punto Ilaria sbottò:Ma sei proprio scema !.
Giannina quella sera si incaponì. E continuò:Se anche un giorno scegliessi il racconto di un qualsiasi autore , magari russo, e lo portassi qua e ce lo leggessi ebbene anche in questo caso staresti rappresentando con quel racconto non tuo, con quella lettura , qualcosa di te.
Ma và !, sospirò Ilaria.
Gianna continuò:Ti dirò di più. Se tu perfino scegliessi un qualsiasi libro ad occhi chiusi ed aprissi a caso una pagina di quel libro e qui la portassi per leggerla ebbene anche in questo caso ci staresti rappresentando qualcosa di te.
Ma allora sei completamente scema ! , fu il rassegnato ed inquieto commento di Ilaria.
Eppure Giannina non aveva torto .
Il breve racconto scritto da Ilaria , questa bella ragazza così simpatica, sempre sorridente ed allegra , descriveva nelle forme della letteratura ed in esse confondendosi la profonda infelicità che tormentava nell’intimo la giovane donna senza che lei nemmeno vagamente si rendesse conto di ciò.